La considerazione che abbiamo di noi è forse la componente più importante del nostro benessere, inteso come ben-essere, ovvero stare bene nella propria unicità.
E’ un bel concetto quello di unicità che però si scontra con la nostra vita sociale e con i confronti che talvolta generano critiche o giudizi poco positivi.
Il nostro benessere e la nostra autostima si definiscono quindi su due livelli di percezione: una auto-percezione di sé (data da quello che io penso di me stesso) e da una percezione sociale (data da ciò che gli altri pensano di me).
Le due percezioni, che potremmo chiamare i nostri sé-privato e sé pubblico, si condizionano continuamente a vicenda.. Questo significa che se mi sento efficace, metterò in atto comportamenti di efficacia e verrò percepito come tale dall’esterno. Ma anche: se godo della stima e della considerazione degli altri, aumenterò la mia auto-considerazione di persona degna di stima.
Cosa è successo alle persone che hanno una bassa autostima?
Credono poco in se stesse e non hanno ricevuti grossi riscontri dal mondo esterno? Probabilmente è così…o forse viceversa…
Certo è che i genitori giocano un ruolo importante nella formazione dell’autostima dei propri figli e hanno grandi responsabilità nei casi di figli con bassa autostima.
Non è certo facile aiutare un figlio che viene deriso dai compagni per un difetto fisico… è chiaro che la difesa del genitore verrebbe letta dal figlio come “Tu-mi-ami-incondizionatamente-e-accetti-i-miei-difetti…ma-non-vuol-dire-che-non-li-abbia..!”.
Quello che dovremo imparare a fare non è tanto negare o criticare le prese in giro ma aiutare i nostri figli ad una presa di coscienza della propria unicità, che darà le basi all’autostima partendo da parametri oggettivi e non da dettami del cuore.
Esempio:
[figlio]: Mamma, mi prendono in giro perché dicono che non capisco niente in matematica..”
[mamma]: Davvero non capisci proprio niente?
[figlio]: A volte sì…ma non sempre…anzi, a volte sono anche più veloce di loro..
[mamma]: Bene, quindi cosa ti fa stare male di quello che dicono i tuoi amici?
[figlio]: Che mi prendono per stupido..
[mamma]: E tu pensi di esserlo veramente? Hai detto che a volte sei anche più veloce di loro..
[figlio]: No! non lo sono!
[mamma]: Allora perché soffri?
[figlio]: Hai ragione..grazie!
INIZIAMO SUBITO…