L’atteggiamento mentale è una disposizione mentale su ciò che viviamo, o più semplicemente il nostro modo di vedere le cose: c’è chi le vede positive e chi invece tende a vedere tutto nero.
Ci sono delle persone che nonostante abbiano passato una giornata pesantemente critica, la terminano con un sorriso, forti del fatto che peggio di così non potrebbe andare e che sicuramente il giorno successivo porterà belle novità…ce ne sono altre invece che fanno una vera e propria lista delle sventure in cui sono capitate per rafforzare uno stato negativo di sfortuna e rabbia.
Addirittura sono stupita dal numero di persone che di fronte alla domanda: “Come stai?” fornisce risposte del tipo: “Non male”, “Potrebbe andare peggio..”, “Fammi la domanda di riserva..” sino ad arrivare a casi tragicamente ironici di una risposta che una mia corsista mi ha dato qualche giorno fa: “diciamo che respiro ancora…” !!!!
Al di là dell’atteggiamento personale che può essere a favore del “bicchiere mezzo pieno” o “mezzo vuoto” e che va comunque rispettato, ciò su cui vorrei soffermarmi adesso è riferito ad un articolo che ho letto qualche giorno fa relativamente alle persone che si lamentano e che tendono sempre a vedere il lato negativo.
L’articolo diceva che le lamentele hanno il potere di spegnere i neuroni dell’ippocampo preposti alla risoluzione dei problemi. Nello specifico, i neuroni cerebrali alla lunga tendono a specializzarsi in contenuti di “lagnanza” piuttosto che di problem solving portando la persona a mancare di creatività, di reattività e di propositività.
Effettivamente se penso ad alcune persone che conosco e che hanno questo tipo di approccio, tutto ciò mi suona molto vero..i miei conoscenti “negativi” sono poco creativi e hanno spessissimo la tendenza a crogiolarsi nello stato in cui si trovano piuttosto che uscirne trasformando la crisi in opportunità.
Tra l’altro l’elemento ancora più interessante e scientifico di tutto questo studio è dato dal SISTEMA DI ATTIVAZIONE RETICOLARE (SAR – RAS: Reticolar Activating System), una zona ben definita nel nostro cervello che ha il compito di filtrare gli inputs esterni e “decidere” di far entrare solo quelli che sono utili al raggiungimento dei propri obiettivi.
Avete presente quando volete acquistare una macchina di un certo modello e colore? Vi sarà sicuramente capitato di vederne circolare tantissime in giro..ma come è possibile?
A me è capitato che durante i mesi di gravidanza vedessi circolare tutte donne con il pancione… non si è verificato in quegli anni un boom delle nascite..è semplicemente successo che il mio cervello era concentrato verso quell’obiettivo specifico e tendeva a porre il focus solo verso quello, tralasciando altre informazioni poco utili al suo raggiungimento.
Il SAR lavora quindi a nostro vantaggio ma dobbiamo essere bravi a pianificare correttamente le nostre idee relativamente all’obiettivo con un atteggiamento mentale positivo, altrimenti quello che in maniera fisiologica sarà portato a fare sarà di farci sbattere il naso continuamente contro i fallimenti di altri per il nostro stesso obiettivo o individuerà innumerevoli paletti per il raggiungimento (vedi atteggiamento negativo di alcune persone..).
Cosa fare quindi?
Se entriamo in contatto con persone negative, cercare di evitarle o di non farsi condizionare troppo dal loro atteggiamento..
Se siamo noi i “negativi” dovremmo iniziare consapevolmente ad assumente una disposizione positiva iniziando dai seguenti punti:
- Decidere consapevolmente di essere positivi;
- Prendere come modello una persona “positiva”;
- Iniziare a tenere conversazioni con linguaggio positivo;
- Porsi piccoli obiettivi giornalieri legati al comportamento positivo;
- Dirlo pubblicamente
Anche la scelta di un linguaggio positivo, fatto di meno negazioni e rafforzi negativi (purtroppo…sfortunatamente…mi dispiace…sono desolato..) potrebbe aiutare.
Quindi, per il nostro bene e per quello di chi ci sta vicino….
INIZIAMO SUBITO???